La serotonina, 5-idrossitriptamina o 5-HT è nota anche come “ormone del buonumore” – è un neurotrasmettitore sintetizzato nel cervello e in altri tessuti a partire dall’amminoacido essenziale triptofano.
La serotonina è coinvolta in numerose e importanti funzioni biologiche. Molte delle quali ancora da chiarire. Infatti, come tutti i mediatori chimici, agisce interagendo con vari e specifici recettori, espletando un effetto diverso in base alla regione corporea coinvolta.
Come precursore della melatonina, la serotonina regola i ritmi circadiani, sincronizzando il ciclo sonno-veglia con le fluttuazioni endocrine quotidiane.
Effetti
La serotonina interviene nel controllo dell’appetito e del comportamento alimentare, determinando una precoce comparsa del senso di sazietà, una minore assunzione di carboidrati a favore delle proteine e una riduzione, in genere, della quantità di cibo ingerita. Non a caso, molte persone che lamentano un calo dell’umore ad esempio una depressione pre-mestruale avvertono un bisogno importante di dolci (ricchi di carboidrati semplici).
Il cioccolato contiene e favorisce la produzione di serotonina, perché è ricco di zuccheri semplici, oltre che di sostanze psicoattive. Non a caso, dunque, alcuni farmaci anoressizzanti utili nel trattamento dell’obesità, come la fenfluramina, agiscono aumentando il segnale della serotonina.
L’ingestione di molti carboidrati stimola la secrezione di insulina, un ormone che facilita l’ingresso dei nutrienti nelle cellule, compresi gli amminoacidi ad eccezione del triptofano. Di conseguenza, dopo la massiccia secrezione insulinica in risposta all’iperglicemia, i livelli relativi di triptofano nel sangue aumentano. L’aumento relativo del triptofano agevola il suo passaggio nel sistema nervoso centrale, dove incrementa la produzione di serotonina. Ciò scatena un classico meccanismo feed-back negativo che diminuisce il desiderio di assumere carboidrati.
Serotonina e lo sport
Con un meccanismo analogo, i livelli di serotonina aumentano anche durante uno sforzo fisico il che spiega in parte gli effetti antidepressivi dell’attività motoria. Ma l’eccessivo aumento di questa sostanza durante uno sforzo prolungato è coinvolta nella percezione della fatica.
Nel sistema cardiovascolare, la serotonina agisce sulla contrazione delle arterie, contribuendo al controllo della pressione sanguigna. Stimola inoltre la contrazione della muscolatura liscia dei bronchi, della vescica e dei grossi vasi intracranici.
Il sistema serotinonergico è coinvolto anche nel controllo del comportamento sessuale e delle relazioni sociali (bassi livelli di serotonina sembrano collegati ad ipersessualità e comportamenti aggressivi antisociali).
Non a caso alcune droghe che aumentano il rilascio di serotonina e/o l’attività dei suoi recettori. Come l’ecstasy, inducono euforia, senso di aumentata socialità ed autostima. Oltre che sul comportamento sessuale, la serotonina ha effetti inibitori sulla sensibilità al dolore, sull’appetito e sulla temperatura corporea.
Stati depressivi
A livello del sistema nervoso centrale, la serotonina presente in difetto è infatti causa di cali patologici dell’umore. Una mancanza di serotonina può quindi causare depressioni, ma anche stati di ansietà ed aggressività. Molti antidepressivi come il prozac agiscono bloccando il riassorbimento di serotonina. Quindi ripristinando e potenziando il suo segnale, che nelle persone depresse è particolarmente scarso.
La stessa azione è ricoperta dall’iperico (o Erba di San Giovanni). Anche alcuni farmaci con proprietà antiemicraniche aumentano il segnale della serotonina. Mentre altri medicinali assunti con le medesime finalità hanno un effetto opposto (pizotifene e metisergide).